RECENSIONE DI WWW.35MM.IT
"John Rambo": Il ritorno dell'eroe A venti anni dall'ultimo capitolo, Sylvester Stallone glorifica il mito di Rambo, arrivando intelligentemente a fare parodia di se stesso. Una volta compresa la natura datata di un personaggio così, Stallone presenta un Rambo che sente il peso dell'età e che nel suo essere 'fuori tempo', strappa un sorriso ogni qualvolta è chiamato ad esprimere la propria opinione.
Fosse stato un film d'azione qualsiasi, avremmo dovuto inquadrarlo sotto un'ottica differente. Siamo di fronte, però, ad un personaggio che è diventato altro, un modello di riferimento, un 'simbolo', un qualcosa con una propria vita e propri parametri di valutazione. Ecco perchè perdoniamo la rappresentazione piatta dei 'cattivi', monodimensionali, seppur resi reali dall'ambientazione della vicenda. Perché questa è la simbologia di Rambo: una rappresentazione semplice e tradizionale di un bene che è soltanto bene contro un male che è soltanto male, senza sfumature e vie di mezzo. Il film risulta estremamente duro e violento, conta innumerevoli morti, sangue a fiumi e immagini crude.
Lo stile visivo è più vicino agli action-movies degli anni '80, piuttosto che a quelli moderni. Mantiene la propria coerenza stilistica, risultando più 'sporco' e meno patinato rispetto agli ultimi titoli del genere. In fondo non si poteva chiedere di più ad un film che non annoia e che, per gli amanti del genere, è pronto a diventare un cult.