JOHN G. AVILDSEN, Oak Park, 21 Dicembre 1935

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IL CARTERACCIO -The Original-
view post Posted on 22/1/2008, 09:15     +1   -1




E' conosciuto dai più come il regista del primo e fortunato Rocky (1976), un film dominato dalla presenza dell’attore Sylvester Stallone. che aveva a sua disposizione il mestiere di Avildsen e una sceneggiatura furba e ben strutturata. Quando con questo film premiato con l’Oscar raggiunge la notorietà (vince anche l’Academy Award per la migliore regia), ha alle spalle una carriera che inizia nei primi anni ‘60. Cineasta dilettante, regista e sceneggiatore di film pubblicitari, aiuto-regista (tra gli altri di Arthum Penn, al quale offre una preziosa collaborazione in quel film divertente, a suo modo profondo, che è Mickey One (1965); e Otto Preminger per cui dirige la seconda troupe del film antirazzista Harry Sundown, E venne la notte, 1967), direttore della fotografia, produttore associato e regista di cortometraggi, approda al cinema di finzione nel 1969 con Turn on to Love (Passa all’amore). Tuttavia il film che lo impone all’attenzione della critica è Joe (La guerra privata del cittadino Joe, 1970), dove, con stile aggressivo e impatto efficace, descrive la cruenta reazione di un cittadino medio americano, che, fatta amicizia con un operaio, sfoga insieme a questo le proprie frustrazioni prendendo di mira certi giovani sbandati. Un ritratto amaro dell’America (in consonanza con molti altri del cinema Usa dell’epoca) che trova un’ideale continuazione in Save the Tiger (Salvate la tigre, 1972). Coadiuvato da un eccellente Jack Lemmon, raccontava con rara misura espressiva le vicende di un ricco imprenditore in crisi di identità. Regista discontinuo, eclettico, a volte anonimo illustratore, a volte funzionale narratore, non sa essere particolarmente personale; tuttavia, quando trova sceneggiatore interessanti, sa trarre da queste il meglio. Vale ricordare altri tre titoli, a riprova della sua versatilità: W. W. and the Dixies Dancekings (Un uomo da buttare, 1976) un road-country movie, interpretato da Burt Reynolds, il fantapolitico (e un po’ monocorde) The Formula (La formula, 1981) - con Geonge C. Scott, Marlon Brando e John Gielgud - e il grottesco e divertente Neighbours (I vicini di casa, 1981) l’ultimo film interpretato da John Belushi. D’altronde, il Rocky interpretato da un convincente Stallone era un film costruito con perfetta aderenza al fisico dell’attore e risolto in un melodramma avvincente, che non poteva non raccogliere ampi consensi. Lo provano gli altri quattro film che seguono il primo, per narrare le avventure e le disavventure del pugile (Rocky V, 1990, lo dirige ancora Avildsen). Il regista è uomo di alti e bassi, sbaglia nel narrare una storia sentimentale come A Night in Heaven (Nudi in paradiso, 1983) ma ricava buoni effetti da un film d’azione come The Karate Kid (Per vincere domani, 1986), un personaggio che riprenderà altre due volte (nel 1985 e 1989), e si impegna persino in una meditazione sulla storia del Sud Africa degli anni ‘30: The Power of the ne (La forza del singolo, 1992), un film sul razzismo, i suoi orrori, il dolore e la speranza, con molte concessioni all’enfasi melodrammatica. Nel 1999 ha diretto Fino all'inferno, una sorta di remake di Per un pugno di dollari.
 
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sly number1
view post Posted on 28/6/2009, 15:47     +1   -1




un grande regista avildsen, nessuno avrebbe,potuto realizzare rocky se non lui davvero bravo!
 
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1 replies since 22/1/2008, 09:15   148 views
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