GEORGE PAN COSMATOS, Firenze 04/01/1941 - Victoria 19/04/2005

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Ten. Cobretti
view post Posted on 7/11/2008, 20:42     +1   -1




Figlio di genitori grechi, George nacque a Firenze quasi 68 anni fa, dove trascorse una breve fase della sua infanzia contraddistinta parlopiù da frequenti cambi di fronte. Nel pieno del suo sviluppo adolescenziale, maturò la sua crescita a cavallo tra l'Egitto e Cipro dove cominciò a coltivare il suo interesse per la settima arte. Interesse che approfondì e consolidò a Londra, dove terminò gli studi e iniziò così a muovere i primi passi nel cinema.

GLI INIZI

Nel 1960 collaborò con Otto Preminger per il film EXODUS vincitore di 3 premi prestigiosi come l'Oscar, il Golden Globe e il Grammy. Accompagnato dalla splendida colonna sonora firmata Ernest Gold, la pellicola vede come protagonista il principiante Paul Newman nei panni del ribelle Ari Ben Canaan, ruolo per il quale vinse appunto il Golden Globe per la sua performance da attore non protagonista, mentre gli altri 2 premi andarono a coronare la miglior colonna sonora.
Proseguì la sua ascesa al fianco del regista greco Michael Cacoyannis, con il quale formò un fortunato legame che portò alla realizzazione di film come ZORBA IL GRECO e IL GIORNO IN CUI I PESCI USCIRONO DAL MARE. In particolare ZORBA IL GRECO vinse nel 1965 ben 3 statuette quali "miglior scenografia", "miglior fotografia" e "miglior attrice non protagonista" a Lila Kedrova. Anthony Quinn, che nel film impersonifica appunto Zorba, esibisce una straordinaria interpretazione che rimarrà tra le più riuscite nella sua carriera e tralatro gli valse il National Board of Review Awards.
Nel 1973 George inaugurò la sua prefessione di regista dirigendo la sua prima pellicola FEMMINA VIOLENTA, con Raquel Welch e Richard Johnson. Il film tratta di una delicata quanto drammatica vicenda amorosa che coinvolge 2 giovani scellerati, in grado di uccidere per evitare insulse intromissioni nella loro storia ma altresì capaci uccidersi per il reciproco odio cha alla lunga prende il sopravvento! L'opera non riscosse un grandissimo successo di critica, che comunque non tardò ad arrivare grazie all'avvento del suo secondo film RAPPRESGLIA, basato sulla strage nazista delle Fosse Ardeatine. La pellicola vede come interpreti Richard Burton e il nostro Marcello Mastroianni, deliziata dalle musiche dell'immenso Ennio Morricone.
3 anni dopo, nel 1976, diresse il thriller CASSANDRA CROSSING che tratta la storia di un terrorista infiltrato nel treno Ginvra-Stoccolma. I passeggeri non sanno che lo scellerato individuo è anche portare di un virus letale... Degne di nota sono le interpretazioni di Richard Harris, Sophia Loren, Burt Lancaster e Alida Valli. Il film ebbe uno straordinario successo di pubblico e critica e affermò Cosmatos come grande regista emergente, capace di dirigere egregiamente attori di rilievo internazionale.
Dopo Mastroianni e la Loren, nel 1979 Cosmatos torna a dirigere un'altra attrice di marchio italiano e di grandissimo spicco, Claudia Cardinale. Il film in questione è ESCAPE TO ATHENA distribuito in Italia con il nome di AMICI E NEMICI. Nel cast compaiono altri nomi celebri come Roger Moore e William Holden. Trattasi di un'opera ispirata al periodo della seconda guerra mondiale, dove un gruppo di prigionieri viene recluso nell'isola greca Athena e sfruttato da un gruppo di soldati tedeschi. La venuta dei partigiani sarà decisiva. Qualche anno dopo, precisamente nel 1983, dirige il film DI ORIGINE SCONOSCIUTA con Peter Weller e Lawrence Dane. Il film attraversa la portentuosa scalata di un uomo d'affari che d'un tratto si trova alle prese con un nemico inaspettato, perlopiù sconosciuto. La pellicola non ebbe un gran successo di pubblico anche se ottenne svariati giudizi positivi dalla critica.

L'INCONTRO CON STALLONE

Conobbe SYLVESTER STALLONE a metà degli anni '80 formando un sodalizio di breve duarata ma che portò ad ottimi risultati!
Inizialmente collaborarono per dare vita al sequel del fortunato RAMBO di Ted Kotcheff. Per la stesura della sceneggiatura venne interessato il promettente James Cameron, che aveva già firmato l'ormai epico TERMINATOR, ed era alle prese con il secondo capitolo della saga ALIEN.
La sceneggiatura appunto, mirò a introdurre l'ex berretto verde in un clima più adatto al ruolo, dove essenzialmente potessero spiccare le sue doti combattive da guerrigliero... IL VIETNAM!
Sulla base politica del governo americano, Rambo fu incaricato per certificare la presenza di prigionieri americani in territorio nemico. Arrivato sul posto, contro le previsioni ingannevoli del governo americano, scrutò effettivamente un sostanziale gruppo di prigionieri seviziati da soldati vietnamiti, e tenuti segregati in putride celle. Come previsto, sul campo di battaglia stazionò il suo contatto vietnamita, la giovane Co Bao. I due capirono immediatamente le vere intenzioni del governo americano. Rambo infatti, andando contro gli ordini prefissati, scatenò una vera e propria guerra per liberare e trarre in salvo i prigionieri. Il piano del governo invece era quello di dimostrare la totale assenza di soldati americani, per evitare di pagare un imponente riscatto all'esercito nemico. Abbandonato al suo destino, Rambo venne catturato e torturato dai guerriglieri, da cui riuscì a liberarsi soltanto grazie all'aiuto della sua collaboratrice, che poco dopo cadde in un'imboscata e morì tra le braccia di Rambo. Il finale è un susseguirsi di scontri e di violenza che porteranno finalmente Rambo a fuggire, portando con se numerosi prigionieri americani.
Con questa pellicola, Cosmatos diede un' ulteriore scossa alla sua carriera da regista, realizzando un film ad alto coefficiente spettacolare, con l'ausilio di un alto budget, e con effetti audio-video all'avanguardia! Un altro aspetto di questo film che ancora oggi rimane impresso è l'efficacia di alcuni dialoghi assolutamente ficcanti, atti a delineare il forte spirito patriottico di quei soldati che furono prima traditi e infine abbandonati a se stessi.
La critica fu a dir poco spietata nei confronti del film, assegnandogli ben 4 Razzie Award per il peggior film, peggior attore protagonista, peggior canzone e peggior sceneggiatura. George P. Cosmatos dal canto suo, ricevette una nomination per la peggior regia. Tra i premi più gratificanti invece, ebbe una nomination agli Oscar per il miglior montaggio sonoro e una nomination al Golden Screen Germany.
Al contrario, il film riscosse un grande successo di pubblico incassando complessivamente 300 milioni di dollari, quando il budget del film fu di "soli" 40 milioni di dollari. Ad oggi è il terzo film con più audience della storia della televisione italiana con 14.580.000 spettatori.
Il gran successo di pubblico spinse i due a collaborare di nuovo insieme, cercando di ricreare il fascino ottenuto con Rambo, coniando un nuovo personaggio che per certi versi somiglia molto al lato introspettivo del berretto verde. Un icona del bene, freddo, solitario, non troppo curato nei modi, ma assolutamente intenzionato a primeggiare in quello che fa e in cui crede, usando talvolta metodi più o meno consoni. Non c'è più il Vietnam di mezzo, niente soldati e niente elicotteri! Il campo di battaglia è la strada, da una parte il crimine e i suoi seguaci, dall'altro la polizia e i suoi agenti, il suo agente... Il tenente MARION COBRETTI detto COBRA.
Il film inizia con una delle frasi più famose del film. Un monologo di Stallone sulla criminalità in America, mentre con la mano destra afferra il calcio della sua pistola e spara un colpo verso la macchina da ripresa.
Siamo a Los Angeles, dove una banda di psicopatici visionari compie dei delitti efferati per la realizzazione di un "nuovo mondo"! Un testimone, la modella Ingrid... Infatti la giovane assiste impietosamente all'uccisione di un suo collega da parte di un gruppo di maniaci. A stento ne riconosce uno, il principale manipolatore del gruppo. Si fa chiamare La belva della notte. Condotta all'ospedale, viene assegnata alla protezione del Tenente Cobretti, incaricato si sorvegliarla insieme al suo fidato collega Sergente Gonzales. Gli attacchi della gang non si placano e arrivano a colpire anche all'ospedale dove è ricoverata Ingrid, con lo scopo di uccidere appunto la giovane modella. Fortunatamente falliscono, anche per l'arrivo immediato del Cobra, che non tarda ad arrivare sul posto. Infatti all'ospedale "misteriosamente" non c'è Gonzales a sorvegliare Ingrid, quest'ultimo assentatosi in seguito a una telefonata del distretto che gli ordinava di rientrare. A questo punto Cobretti e Gonzales capiscono che c'è una talpa infiltrata nel distretto ma non sanno bene chi. Per questo motivo, i due decidono di occuparsi personalmente della modella, abbandonando la città per un luogo più sicuro. In questi fraseggi, il Tenente e la modella cominciano a conoscersi meglio e scoprono di provare attrazione l'uno dell'altro, tant'è che ne scaturisce un bacio e forse qualcosa di più... Il clima all'interno della confortante dimora è scosso dall'improvvisa sparatoria che si scatena al di fuori dell'abitazione.
E' proprio questo piccolo paesino di campagna lo scenario dell'efferato scontro tra il Cobra e il gruppo di forsennati. Inseguimenti in auto e in moto, lanci di bombe a mano, sparatorie sfoceranno poi nell'ultimo indimenticabile scontro all'interno di una fonderia, dove si contrapporranno il Cobra e La belva della notte. Ancora una volta dialoghi mozzafiato accompagnano le scene più coinvolgenti del film, dove regna lo scontro tra le due fazioni, i due titani messi a confronto. E ancora una volta sarà il bene a trionfare, che poi abbandona il campo con quella nonchalance che solo Stallone possiede.
Nato esclusivamente dalla penna di Stallone, COBRA si presenta nelle sale come un thriller poliziesco perfettamente in sintonia con l'azione degli anni 80. Trama semplice, non eccessivamente dettagliata, condita da scene d'azione allo stato puro e con qualche picco di efferata violenza. La cosa che risalta sin dagli inizi è l'accurata caratterizzazione del personaggio fulcro del film, il Cobra appunto. E' strabiliante vedere con quale scioltezza Stallone dimostra la perfetta aderenza al Cobra. Un connubio perfetto che innalza il film a cult assoluto, e che da nuovo spolvero all'immagine di Stallone ricreando un'icona del bene e dell'eroe solitario, anche senza l'ausilio di guantoni o di una benda in fronte!
Ancora una volta, la critica fu abbastanza dura con la pellicola, stavolta risparmiandola da umilianti riconoscimenti, compensando questa assenza con numerose nomination ai Razzie Award. Al contrario il pubblico rimase soddisfatto ed entusiasta, e ancora oggi il Cobra è uno dei personaggi più amati della carriera di Sylvester Stallone.

LE SUE ULTIME FATICHE E LA MORTE PREMATURA

Finita l'esperienza con l'attore italo-americano, George Cosmatos decide di attuare ulteriori cambi di fronte, vagando tra fantascienza, western e thriller.
Nel 1989 realizza LEVIATHAN, un film fantascientifico con sfumature horror. La pellicola è ambientata nei fondali marini, dove la base Shak 7 viene improvvisamente attaccata da una specie mutante derivata da un gene alieno. La troupe, composta da sei uomini e due donne, dovrà fronteggiare da sola questo terribile incombenza, poiché dall'esterno nessuno offre il benché minimo soccorso.
Poche scene furono realmente girate in acqua, in virtù dei maestosi quanto costosi effetti speciali, che hanno permesso di ricreare l'Oceano Atlantico in grandissime vasche. Non fu un gran successo...
Nel film compare anche Richard Crenna, l'allora colonnello Trautman che diresse in RAMBO II.
Quattro anni più in la, diresse con Kurt Russell, Val Kilmer e Bill Paxton in TOMBSTONE, un avvincente western che ripercorreva le vicende di Doc Holliday e Wyatt Earp. Peraltro prende parte nel film come voce narrante il celebre Robert Mitchum. La pellicola ebbe un discreto successo di pubblico, senza però convincere la critica, ritenendolo la brutta copia dei capolavori Leoniani...
La stessa critica riservò lo stesso trattamento per la successiva e ultima fatica del regista italo-greco. Si tratta di PROGRAMMA SEGRETO, thriller incentrato sugli scandali politici del governo americano, con palesi richiami a I TRE GIORNI DEL CONDOR di Sidney Pollack. Ferree uccisioni e misteriosi tradimenti fanno da comun denominatore in questa pellicola da i risvolti non troppo riusciti. Il cast, come spesso in passato, è di tutto rispetto. Il candidato al Golden Globe Donald Sutherland, l'irreprensibile Ben Gazzara, l'eroina di TERMINATOR Linda Hamilton e il bel Charlie Sheen.
Conclusasi quest'ultima pellicola, George lasciò di fatto il mondo del cinema ritirandosi nella sua casa in Victoria nel Canada, dove morì all'età 64 anni a causa di un tumore ai polmoni.
 
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